

teatro
21:00
Piazza Pecori
San Gimignano
PRIMA NAZIONALE
CARIATIDE CANZONE
Quartucci & Tatò Atelier TransEuropaExpress
di Carlo Quartucci e Carla Tatò
con Carla Tatò
Scene da Le Troiane di Euripide, Pentesilea di H. von Kleist, Tamerlano di J.L. Borges, Macbeth di W.
Shakespeare, J. Kounellis, G. Paolini, D. Buren, P. Kirkeby, L. Weiner, R.H. Fuchs, R. Block, H. Christiansen
coproduzione Giardino Chiuso/Orizzonti Verticali/Fondazione Fabbrica Europa
“ Sono venuto qui, io, Poseidone. E ho lasciato il salato abisso del mare Egeo…” Le
Troiane, Euripide. “…E io sono Tamerlano. Reggo l’Occidente e l’Oriente d’oro. E
tuttavia.” Tamerlano, Borges. “…Io dico, che non esistere è uguale a essere morti
e che essere morti è meglio che vivere dolorosamente…” Andromaca, Le Troiane,
Euripide. “…Così, è stato un errore. Amore, orrore : fa rima, e chi ama di cuore
può scambiare l’uno con l’altro…” Pentesilea, Kleist. “…Venite, venite, venite, venite
datemi la mano: - Ciò che è fatto non può essere disfatto. - A letto, a letto, a letto.“
Macbeth, Shakespeare. “…E che cosa potrà scrivere un poeta, sopra la tua tomba?
- Questo bambino lo hanno ucciso un giorno gli Achei, che ne avevano spavento…
- O mie carissime donne! ” Ecuba, Le Troiane, Euripide.
Cariatide parla in continuum drammaturgico, è l’approdo di una memoria
poetica e un futuro scenico da praticare. Un’attorialità eroica e architipica che
si materializza e appare per metamorfosi, memoria del tragico in corpo scenico.
Un titolo icastico e dalle profonde suggestioni, quasi a ricordare che il teatro stesso è sostenuto da queste voci arcaiche, cariatidi, appunto, bellissime e inquietanti, dagli sguardi pieni di
domande ancora inevase e di enigmi da risolvere.
Una splendida Carla Tatò è la cantora, dalla voce sapiente che trasforma, nell’insuperata lezione
di Carmelo Bene, la microfonatura in strumento quasi esplosivo di approfondimento di senso,
riuscendo ad articolare nello spazio e nel tempo della scena quella tragedia che Sanguineti
definiva dalla “testualità epica”, ovvero “epopea rovesciata che passa a contrappelo, con il mito
stesso, ogni sua possibilità di articolazione teatrale”. Maria Dolores Pesce (Dramma.it)